Chiara Bastoni                                        



“I see photography as nothing else but an expression of how I look at the world, which sounds like a very banal truism, but how we look at things is actually all that matters. If it is non judgemental, if it is from above, from below. I hope for connections with others who recognize that similar approach to the world in the texture or the mood or the feel of a photograph. They might sense “Oh I know how that feels”. Or, “I know how that smells”. That’s the only connection I can really go by, and that is a moment of feeling less lonely in the world”.

Wolfgang Tillmans in Aperture 237



Portami dove solo tu sai trovarmi (2023)
Rovina Pala (2023)
B


Cerveteri Negative Unruly Life (2023)
Swamp Shine Walkers (2023)
Cerveteri Negative Unruly Life 2 (2023)






Series: Oblunghi Solitari (2024)


Series: Si Taglia Col Coltello (2024)
Series: San Francesco (2024)

Pierce me With Candidness (2025)
Angel’s Fight (2025) 
I Spat you Out But Gave You No Strength (2025)
Series: About North and South (2025)








Tempo diviso e frantumato 
Venti, trenta, quaranta
La verità deve essere nel mezzo, 
Penso. 
Le regole del mondo quelle sono, 
Penso. O pensano. 
Forse regole non ci stanno poi alla fine, 
Né venti, né trenta, né quaranta. 
Che i pezzi di questo tempo
Frantumato da altri e non da me
Li posso raccogliere e ricomporre
In un vaso dai bordi dorati. 
Se me lo dicevi quando ancora il corpo era invisibile,
Sconosciuto, mai ci avrei creduto. 
Ancora non ci credo in fondo, 
Le verità è sempre nel mezzo, 
Penso. 
Sempre? Forse non sempre.
Forse le parolo che scorrono
Facili nei condotti dell’udito
Avido di cadute, 
Sostano troppo a lungo. 
Vizio irresponsabile
Di chi si nutre di dubbio
E teme di cristalli duri e salati
Di una propria verità. 

You rot you flourish (2023|2024)
Would I like a world with no words? I’m torn (2023)

E’ scritto nelle stelle 
A quanto pare 
Curione mi chiama a tradirmi.
Uguaglianza e potere
Concetti non conciliabili
Nel mondo duro della roccia. 
Eppure lo scrigno è morbido, fatto di carne 
E sangue
Trabocca luce dalla piccola serratura dorata.
La tua chiave è coperta di ruggine
E graffia i bordi.
E tu non ci badi, e io non dico nulla. 
Non voglio disturbare, 
La vedo poggiata sul fondo del mare 
Troppo a lungo.
Eppure apre, che dico, spalanca.
E poi con un gesto brusco richiude quel forziere
E poggia sopra un masso grigio. 
Il raggio continua a traboccare. 
Ci giochi con le dita, lo guardi
Con la stessa espressione della scoperta 
Che hai assaggiato.
Poi ti alzi
Lasci la stanza
Il raggio colpisce il muro bianco 
A vuoto.